Stanchi dalle regole, dagli sguardi conservatori ed intolleranti dei passanti? Bisogna recarsi a Copenhagen. Una città dove l'aria è pulita. Gli abitanti di Copenhagen ignorano le convenzioni, ma amano il design moderno, la birra e la regina.
La regina Margherita II ha la sua sede a Copenhagen. Il palazzo reale si trova ad un paio di passi dal porto, è il centro della storia e dello stile moderno di vita. Il palazzo Amalienborg, edificato in stile rococò, a quattro ali. Due di queste sono aperte al pubblico. Le altre due offrono il retroterra necessario alla famiglia reale. La sede è controllata giorno e notte dalla guardia reale. Chi invece desidera vedere i gioielli della corona deve andare ad un altro castello nel centro di Copenhagen, a Rosenborg, edificio rinascimentale originariamente risalente al 17º secolo. Ma neppure così sarebbe completo il conto degli antichi palazzi reali. In un altro di questi, ovvero a Christiansborg si trova oggi la sede del Parlamento e degli uffici governativi. Il simbolo più famoso della città, comunque, non sono gli ampi palazzi, ma la statua della piccola sirenetta (Den Lille havfrue), risalente al 1913. Ricorda l'omonimo racconto dello scrittore di racconti danese Hans Christian Andersen. Coloro che non credono alle favole ritengono invece che il singolo cittadino sia oggi l'iconico Nyhavn. Questo canale di mare ed il porto risalente al 17º secolo arriva praticamente fino al centro cittadino e fu terreno di commerci, retroterra per i marinari e pescatori. Con tutto ciò che lo accompagna: osterie, luci rosse ed i più scatenati locali di divertimento dell'epoca.
I commercianti e i marinai sono oggi stati sostituiti dai turisti e dalle barche da crociera. Merita il salire in barca e lasciarsi accompagnare lungo i canali cittadini. Non c'è nulla di paragonabile alla vista della città dall'acqua. Gli ambigui locali dello Nyhavn da tempo sono diventati bar e ristoranti di lusso. Non ci si reca allo storico porto solamente per la gastronomia, ma anche per la sua atmosfera. Per sedersi sulla riva del canale e godersi, semplicemente, la vita. A Copenhagen la zona pedonale è considerata la più lunga d'Europa. Lo Stroget in realtà è un groviglio di strade e stradine collegate tra di loro. È impossibile attraversarle velocemente, non tanto per la loro lunghezza, ma quanto per gli innumerevoli negozietti, bar e caffè. Il corso porta (o inizia) alla piazza Radhuspladsen con il principale municipio cittadino. Qui si possono vedere artisti da strada, attori, musicisti e pittori. Ognuno di questi offre la sua arte. Copenhagen non è tanto vasta. Il suo centro può essere tranquillamente attraversato a piedi. Prendendo in prestito una bicicletta, invece, ci si confonde con la popolazione e si arriva velocemente fuori dal centro. Merita una visita il quartiere di Christiania. Chiamata anche “lo stato delle libertà“. Si tratta di una zona dove negli anni 80 del 20º secolo si trasferirono i giovani interessati ad uno stile di vita alternativo. Con il tempo è nata una zona particolare con una propria speciale atmosfera. Le case e le vie si riempirono di arte alternativa. Il rifiuto dello stile tradizionale di vita si è riflesso nei loro restauri, nelle decorazioni dei caffè e di ristoranti.
Il parco di divertimenti Tivoli, famoso in tutto il mondo, risale al 1843. I palazzi degli spiriti, le giostre adrenaliniche, il quartiere cinese, il museo delle cere, le sale da concerto e di piccoli teatri. Il tutto in un giardino mantenuto benissimo, con case ben curate che, ogni tanto danno un'impressione decisamente pittoresca. A Copenhagen c'è anche uno dei più moderni teatri d’opera. L'edificio, edificato nel 2005 nello stile del neo‑futurismo, è assai apprezzato dagli architetti di tutto il mondo. Si trova in prossimità del Palazzo Reale, dal quale è diviso solamente da un canale marino. L'architettura moderna è legata anche al nuovo edificio della biblioteca reale danese. Questo è chiamato "il diamante nero" e sulla riva del mare ha un aspetto davvero imponente. La biblioteca reale è la più grande degli Stati del Nord e nelle sue collezioni ci sono, tra l'altro, anche tutte le stampe danesi dal 17º secolo fino ad oggi.
I luoghi dove è poi sorta Copenhagen erano abitati già 4000 anni a. C. Solo a partire dall'11º secolo, però, vi furono insediamenti stanziali, che hanno dato poi vita alla città. Il nome attuale, København proviene dal danese medievale e significa "porto dei commercianti".
La scelta ovvia è quella del tradizionale Smørrebrød (che tradotto significa "pane nero con burro"). Su questo pane scuro di segale si mette una fettina, per esempio, di carne di maiale, pesce o formaggio, accompagnati da verdura fresca ed in conserva e da una salsa. Di solito non manca neppure l’aneto o il prezzemolo. Ci sono decine di varianti. Questo tipo di alimentazione, che ha trovato casa in tutta la Danimarca, viene proprio da Copenhagen. Nacque un centinaio di anni fa come accompagnamento per la birra, nel locale di Oskar Davidsen.
La base per la cucina dolce sono i prodotti da forno Wienerbrød, ovvero, tradotto, il pane di Vienna. Pare che si chiami così perché la sua ricetta era arrivata in Danimarca con dei panificatori viennesi. Assurdamente è ora conosciuto nel mondo con il nome di Dolci Danesi. Si tratta di un impasto soffice (lievitato o di pasta sfoglia), assume diverse forme e viene arricchieto di marmellate, cioccolata o diversi tipi di frutta o marzipane. Va sicuramente assaggiata la birra locale. Proprio a Copenhagen hanno sede, ad esempio, i biririfici Carlsbergo o Tuborg, celebri in tutto il mondo: chi desiderasse invece assaggiare un altro marchio, non ha che l’imbarazzo della scelta. Sul mercato si trovano oltre 307 tipi di birra danese da acquistare.